Tutto ebbe inizio il terzo anno delle scuole elementari, quando avevo all’incirca otto anni durante la tanto attesa recita del Santo Natale. Salii sul palco interpretando la parte di un angelo. tutto però, come spesso accadde a quell’età, cominciò e finì in quella rappresentazione durata non più di mezz’ora. Ma dentro di me rimase ben impressa l’emozione di quel forte momento “intensamente” vissuto. Moltissimi anni dopo un amico mi chiese se per caso mi interessasse far teatro, spiegandomi che una compagnia amatoriale della zona cercava figure da inserire nella loro compagine. Di getto dissi subito di si e in quel preciso momento, ancora prima di capire bene di cosa si trattasse, inspiegabilmente, sentii dentro di me un’emozione di intensità tale a quella che provai quel giorno di molti anni prima vestita da angelo. Così, quasi per caso e per gioco , mi ritrovai a far parte del Gruppo Teatrale Amici di Cesco, decisa a rivivere quante più volte potessi quella sensazione. Certo la emozione della prima volta in scena con gli “Amici di Cesco” e’ stata fortissima ma altrettanto fortissima e’ stata la paura di calcare il palcoscenico. C’e’ infatti un momento in cui a sipario ancora chiuso, odi il brusio del pubblico seduto in sala e ti senti eccitata e contemporaneamente il battito del tuo cuore e’ così forte che trasforma quel momento di felicità in un momento di terrore e sai che, una volta aperta quella tenda, anche se ti mancherà il fiato, se avrai la gola come carta vetrata, se ti sembrerà che la tua voce ti arrivi da lontano e vorresti scappare via e lasciare tutti lì, dovrai affrontare e vincere tutte le tue paure, e rimanere, perché in quel preciso momento inizia il più bel divertimento e anche perché ogni volta rivivo dentro me la magia di quel natale di tanti anni fa, vestita da angelo. Mara